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Mistral, Frédéric.

Scrittore provenzale. Dopo aver compiuto studi classici e giuridici, si dedicò all'attività letteraria, interessandosi in particolare al problema della conservazione e della rinascita delle tradizioni e della cultura provenzale. Dopo l'esordio nella raccolta collettiva Li prouvençalo (1851), insieme ad altri sei poeti (fra i quali J. Roumanille), nel 1854 fondò il movimento del Felibrismo (V.), che diresse a lungo: riuscì a mantenerne il carattere esclusivamente letterario e poetico e ad escludere qualsiasi ingerenza di tipo politico, nonostante la presenza di Maurras, impegnato politicamente. Il capolavoro di M. è considerato il giovanile romanzo in versi Miréio (1859, Mirella), al quale fecero seguito numerose raccolte di versi, tutte in lingua occitanica: Calendau (1867), Lis isclo d'or (1975, Le isole d'oro), Nerto (1884), Lou pouèmo dou Rose (1897, Il poema del Rodano). M. si dedicò anche alla scrittura teatrale con la tragedia La Rèino Jano (1890, La regina Giovanna) e alla prosa con il volume Mon espelido, memòri e raconte (1906, Memorie). Nel tentativo di elaborare una precisa codificazione lessicale e ortografica della lingua provenzale M. compì anche importanti studi linguistici, raccolti nel vocabolario franco-provenzale Lou trésor dou félibrige (1878-86, Il tesoro del felibrismo); nel 1899 fondò ad Arles il Museo arelatense, nel quale raccolse numerose testimonianze del folclore provenzale. Nel 1904 fu insignito del premio Nobel per la letteratura (Maillane, Bocche del Rodano 1830-1914).